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Cenni Storici

Postato in Mure

L'esistenza delle comunità di Mure e Costavernese è nota sin dal XII secolo, ma il primo documento ufficiale che testimonia la presenza di una chiesa dedicata a S. Stefano, nel sito di quella attuale, è il Regestum Possessionum Comunis Vincenciae del 1262. Persivaldo è invece il nome del primo prete che appare reggere la chiesa: è l'anno 1297, e anche il villaggio di Mure, come tutti quelli facenti capo, sul piano religioso, alla pieve di S. Maria di Breganze, è in difficoltà economiche, e per questo non in grado di versare la decima agli inviati del Papa di allora, Bonifacio VIII. Nel 1356, mentre la zona era dominata dagli scaligeri di Verona, a reggere la cappella di S. Stefano era un prete, Luca di Milano, che però in quello stesso anno prese moglie, e fu per questo rimosso dall'incarico.Adorazione dei Magi
Nel secolo successivo la chiesa, eretta a curazia (alias parrocchia), attraversò un ben triste periodo: dal 1411 al 1492 si avvicendarono ben ventitrè parroci, alcuni dei quali dal comportamento poco edificante e per questo quasi subito rimossi, e tutti, in genere, più attirati dai benefici economici dati dall'investimento di una curazia che da autentica vocazione. 
Cruciale per riportare dignità nella pastorale del pedemonte vicentino fu, in quest'epoca, l'azione di disciplinamento dei vescovi (Pietro Barozzi) e dei vicari episcopali (Nicolò Grassetto).

Il periodo tra Cinquecento e Seicento fu un'epoca di rinascita per la comunità di Mure, finalmente retta da parroci degni e benvoluti dalla popolazione.Due volte, nel 1668 e 1675, la parrocchia (allora retta da don Giovanni Battista Laverda) ricevette la visita pastorale di San Gregorio Barbarigo; fu invece un altro illustre vescovo di Padova, Carlo Rezzonico, futuro papa Clemente XIII, a sollecitare nel 1745 al parroco Antonio Maria Sasso restauri per l'edificio di culto. La risposta della comunita' fu di una velocita' sbalorditiva: in soli tre anni (1745-48) i Musei riuscirono addirittura ad erigere una vera e propria nuova chiesa.

Col cessare delle guerre, carestie e pestilenze del Medioevo e della prima età moderna anche per Mure iniziò un periodo di crescita demografica: gli abitanti passarono da 580 nel 1819 a 880 nel 1862, fino a toccare il record insuperato di 1145 nel 1912 (visita pastorale di Mons. Luigi Pellizzo).

Nel frattempo si completavano le strutture della chiesa: dal 1838 al 1845 veniva eretto il campanile, mentre negli anni a cavallo tra '800 e '900 don Daniele Cecchini ampliava l'edificio stesso con la costruzione delle cappelle laterali. Gli ultimi lavori di un certo rilievo sulle strutture datano alla metà del secolo scorso: ci riferiamo alla costruzione dei due stanzini-confessionali a fianco della 2a cappella destra, e alla posa del nuovo pavimento (consacrato il 17 settembre 1942 da Mons. Carlo Agostini): il suo marmo in Chiampo Perlato, Rosso di Asiago e Verde Serpentino, pur sostituendo egregiamente la vecchia copertura in calce, nasconde ora purtroppo anche le antiche lapidi della navata centrale, tra cui quella della tomba dell'astronomo Antonio Gianesini di Gallio († 1779), inventore di un nuovo sistema di globo planetario.

I lavori più recenti sono stati essenzialmente di restauro conservativo: risalgono agli anni 2003-07 i più significativi: riparazione del campanile e collocazione delle tre campane, e consolidamento degli esterni, a livello strutturale (tetto, fianchi, facciata) e decorativo (restauro delle vetrate, delle statue e del mosaico della facciata). Il 16 luglio 2009, in occasione della festa della Madonna del Carmelo, conpatrona della parrocchia, si inaugura la nuova cappella a lei dedicata. Si tratta del piccolo ambiente a sinistra del presbiterio, una volta ripostiglio, che i volontari del gruppo alpini hanno restaurato.

In visita alla chiesa: le opere d'arte


Edificata quasi mille anni fa come cappella di un piccolo villaggio del pedemonte vicentino, la chiesa fu totalmente ricostruita nelle forme attuali intorno alla metà del XVIII secolo. E’ di forma rettangolare con abside rivolta verso est, e ha Chiesa Murecinque altari. La facciata è nello stile sobrio e misurato del primo '700 veneziano, che attenua gli eccessi del barocco e, richiamandosi ad Andrea Palladio, preannuncia il Neoclassicismo. 

Classico è infatti lo schema compositivo del prospetto, diviso in tre parti da quattro paraste che sorreggono la trabeazione e il frontone triangolare.
Nella parte centrale, mosaico a tessere dorate con la dedicazione della Chiesa al Protomartire Stefano; in quelle laterali, nicchie con statue di S. Stefano e S. Valentino.

L'interno è ad unica navata (coperta da volta a botte) da cui sporgono il presbiterio e quattro cappelle laterali.

Danno luce alla navata quattro vetrate policrome cogli Evangelisti, e al presbiterio due vetrate coi SimboliMonumento Mure

Eucaristici
; una settima vetrata, nella cappellina col Fonte Battesimale, raffigura il Battesimo di Gesù. Lungo tutta la navata corrono i quattordici quadretti della Via crucis, di ignoto autore, forse un pittore della scuola romantica veneziana dell'Ottocento. L'altare maggiore è di stile barocco, evidente nelle forme curvilinee del ciborio, che culmina nella statuetta del Cristo risorto.